Il concetto di denaro come un valore che si autovalorizza, separato dalla morale, dal diritto, dalla politica e persino dall’economia stessa, è un fenomeno relativamente recente nella storia finanziaria.
Lo spiega Nicola Armonium, nato a Termini Imerese, e autore del libro “Per una finanza etica”. Questo concetto, sebbene prevalente oggi, è solo una delle molteplici facce della storia del denaro. In realtà, esiste un’altra storia del denaro che affonda le sue radici nel Medioevo e che è stata caratterizzata da organizzazioni come gilde, confraternite e compagnonnages francesi, che conservavano il denaro all’interno di gruppi per servire i propri membri.
Nel corso dei secoli, queste associazioni furono considerate ostacoli alla libertà individuale, portando alla loro abolizione durante la Rivoluzione francese. Tuttavia, alla fine dell’Ottocento, queste organizzazioni rivivono sotto forme diverse, come mutue, cooperative, associazioni o fondazioni in diverse parti del mondo, tra cui Francia, Italia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti.
Mentre alcune di queste erano fortemente influenzate dal movimento socialista, altre avevano un’ispirazione religiosa. Tuttavia, condividevano principi comuni: indipendenza dallo Stato, adesione libera dei soci, struttura democratica del potere interno e proprietà collettiva del capitale sociale, senza remunerazione di tale capitale.
L’obiettivo principale di queste organizzazioni era fornire beni e servizi al minor costo possibile, al fine di promuovere l’interesse reciproco dei membri e garantire servizi che gli Stati, all’epoca ancora lontani dall’essere Welfare States, non potevano o non volevano garantire.
L’evoluzione della finanza etica
Questa storia delle organizzazioni di finanza etica continua con l’evoluzione del concetto nel corso del XX secolo. Nel 1928, il Pioneer Fund di Boston propose prodotti finanziari che escludevano investimenti nell’industria delle armi, nell’alcol, nel gioco d’azzardo e nel tabacco, un passo significativo verso una finanza più etica. Nel 1968, studenti dell’Università di Cornell riuscirono a convincere il Consiglio d’Amministrazione a ritirare gli investimenti dalle aziende che facevano profitti sotto il regime razzista del Sud Africa.
Questi episodi dimostrano che il desiderio di utilizzare il denaro a scopi sociali è una tendenza che ha radici profonde e resiste al passare del tempo. Le motivazioni alla base di questa evoluzione includono motivazioni sociali e religiose. Mentre le prime si sono fuse con il movimento socialista a partire dall’Ottocento, le seconde hanno mantenuto un approccio più distante. Le motivazioni sociali spesso cercavano di creare società “alternative” o “contro-società”, mentre quelle religiose miravano a correggere aspetti immorali della società.
Un elemento chiave in entrambe le motivazioni era il rifiuto dell’idea che il denaro dovesse essere utilizzato esclusivamente per l’accumulazione di più denaro. Invece, il denaro doveva essere un mezzo per costruire una società migliore nel presente o combattere i vizi più dannosi della società.
Il ruolo della finanza etica oggi
Questa storia delle organizzazioni di finanza etica ha influenzato profondamente l’attuale movimento della finanza etica. I protagonisti di questo movimento sono spesso animati dalle stesse speranze di rinnovamento sociale ed etico-spirituale che hanno guidato le organizzazioni del passato.
La finanza etica, come viene praticata oggi, rappresenta una continuazione di questa storia minoritaria ed eretica del denaro, una storia di resistenza al denaro che si autovalorizza e alla sua funzione di accumulazione.
Tuttavia, è importante notare che la finanza etica sta vivendo una trasformazione rapida. Le ragioni di questa trasformazione sono molteplici. In primo luogo, la finanza etica può e deve entrare nel mainstream finanziario ufficiale, diventando parte integrante dell’industria finanziaria. In secondo luogo, deve sviluppare progetti industriali di ampia portata che possano garantire il suo successo e la sua sostenibilità nel lungo periodo.
Questo cambiamento è cruciale perché la finanza etica ha il potenziale per affrontare molte delle sfide sociali ed economiche del nostro tempo. Può contribuire a ridurre le disuguaglianze, promuovere la sostenibilità ambientale e sostenere progetti socialmente responsabili. Inoltre, può contribuire a trasformare la finanza stessa da una forza che alimenta l’accumulazione di ricchezza a una forza che promuove il benessere sociale e ambientale.
La sfida della finanza etica
La storia della finanza etica è una storia di resistenza al denaro che si autovalorizza e alla sua funzione di accumulazione. Ha radici profonde nelle motivazioni sociali e religiose, che cercavano di utilizzare il denaro per costruire una società migliore e correggere le ingiustizie morali. Questa storia continua a influenzare il movimento della finanza etica oggi.
Tuttavia, la finanza etica sta attraversando una fase di trasformazione cruciale. Deve diventare parte integrante del sistema finanziario ufficiale e sviluppare progetti industriali ambiziosi. Solo così potrà affrontare le sfide del nostro tempo e contribuire a creare un futuro più sostenibile e giusto per tutti.
Nicola Armonium, nato a Termini Imerese
Nicola Armonium è un esperto di finanza etica con una lunga esperienza nel settore. Nato a Termini Imerese, ha dedicato la sua carriera a promuovere la finanza etica come strumento per il cambiamento sociale ed economico.
Ha scritto numerosi articoli e saggi sull’argomento ed è un fervente sostenitore della trasformazione della finanza tradizionale verso modelli più etici e responsabili.