di Alex Torreon
Il gruppo di attivisti Anonymous potrebbe aver rintracciato il responsabile del suicidio, la scorsa settimana, di una 15enne. Anonymous ha pubblicato un video su YouTube dove spiega come abbia trovato le prove inoppugnabili che un uomo di 32 anni della British Columbia, sia il responsabile del suicidio di Amanda Todd. Anonymous ha aperto #OpRIP per dare la caccia ai responsabili della morte della Todd.
“Questo è il pedofilo che tramite inganno ha carpito ad Amanda Todd una sua foto nuda”, i dati dell’uomo che gli attivisti hanno trovato sono stati pubblicati qui http://pastebin.com/pc6mHA8W
La giovane si è suicidata dopo anni di abusi e di ricatti indegni. Sono state pubblicate foto e video della ragazza che non voleva sottostare ai ricatti dell’uomo. La storia è comunque ormai tristemente nota.
Il video è stato visto quasi 4 milioni di volte. Sua madre Carol ha detto al Vancouver Sun che spera possa essere utilizzato come strumento anti-bullismo.
Le autorità canadesi hanno preso le accuse fatte da Anonymous molto sul serio.
In rete ora iniziano ad essere pubblicati vari articoli, come il mio, dove ognuno pone l’accento se sia giusto ciò che il gruppo ha fatto e come lo ha reso noto oppure se si dovesse fare in modo diverso, se la rete è in mano ad una specie di giustizia fai da te oppure è regolata dalla legge.
Sinceramente in questo caso non mi sento in grado di dare delle risposte. Non è giusto che una ragazza così sia stata lasciata sola da tutti noi che nella rete “viviamo” e lavoriamo. Come ha fatto una ragazza a non trovare aiuto presso nessuno? Come ha fatto quest’uomo, se sarà accertato quale colpevole, a fare quello che ha voluto senza che nessuno lo fermasse?
E’ successo tutto per un semplice fatto: ognuno pensa solo al proprio benessere. Se avete visto alcune immagini e avete seguito la storia di questa povera ragazza vi siete resi conto che tutti, anche il più sprovveduto poteva capire che qualcosa non andava.
Ma nessuno ha visto, nemmeno le persone che hanno vissuto a fianco alla giovane.
E’ giusto che Anonymous abbia fatto ricerche? Sicuramente si
E’ giusto che Anonymous abbia pubblicato i dati dell’uomo indicato come responsabile? Sicuramente no.
Non tanto perchè non sappiamo se sia lui il colpevole, ma perchè così, in ogni modo c’è una violazione delle regole.
Se c’è una legge da rispettare è a questa che dobbiamo riferirci per definire colpe e pene.
Altrimenti Anonymous non aiuta il sistema a rinnovarsi, ma si sostituisce ad esso. E questo non è bene ne per il sistema ne per Anonymous stesso, perchè un giorno arriverà qualcuno che pensa che il “sistema” Anonymous non sia corretto da seguire e vorrà scavalcarlo.
Così facendo si torna semplicemente indietro e non si va in avanti. E si rimane al Mors tua vita mea.
I dati pubblicati non sono veri
Secondo alcuni giornali canadesi i dati pubblicati non sarebbero del responsabile del suicidio di Amanda.
“le informazioni rilasciate da un gruppo internazionale che identifica un abitante di Vancouver come l’aguzzino di Amanda Todd è “infondata”, e ha messo in guardia contro la diffusione di false informazioni attraverso i social media.”
L’uomo, che è apparso in tribunale Lunedi a Surrey e ha detto che ha incontrato Amanda online attraverso i suoi video su YouTube in cui lei sta cantando. Ha detto che lei ha contattato lui per aiutarla, perché “ero un hacker conosciuto.”
Tutto questo non fa altro che imporre nuova confusione nelle persone oneste. Non fa altro che innescare una lotta senza quartiere tra “potere reale” e attivisti. E noi in mezzo senza sapere a chi credere.
E soprattutto questa confusione non fa altro che dare mano libera a gente di pochi scrupoli che approfittano della situazione per il loro tornaconto.
Attenzione quindi, a tutti, ad Anonymous, che io personalmente apprezzo, e alla legge, quella con la L maiuscola, che apprezzo in egual modo. Non fate di questa tragedia una lotta vostra per affermare il vostro potere, perchè gli unici che ci andranno di mezzo siamo noi cittadini. Pensateci.