Bloccare la pubblicità presente nei siti internet è da sempre una delle opzioni garantite da software o browser e a farlo sono varie case sviluppatrici di solito non collegate ai circuiti di advertising. Ma ora a bloccare la pubblicità degli adwords sarà Google stessa.
Google Contributor
Google contributor permette agli utenti di non vedere più pubblicità derivante dal circuito Google AdWords su determinati siti che partecipano all’operazione, in cambio l’utente deve pagare due o tre dollari per l’abbonamento. La notizia in se non avrebbe nulla di curioso se a proporre l’annullamento della pubblicità non fosse anche il produttore della pubblicità stessa che va a bloccare.
Le motivazioni che hanno portato Google a pensare un’operazione del genere possono essere varie: la prima si unisce alla strategia di Google di privilegiare i contenuti rispetto alla quantità e privilegiare la qualità dei risultati dati all’utente tramite le ricerche.

Google Contributor permette agli utenti di non visualizzare le pubblicità derivanti dal circuito Google Adwords
La seconda, probabilmente più reale, è il continuo calo di consenso e di ritorno degli investimenti pubblicitari dentro il circuito di Google, l’alto costo per gli inserzionisti sta probabilmente guidando il gigante delle ricerche in rete ad una nuova frontiera di guadagno tramite abbonamenti al singolo utente. In questo modo per monetizzare tutti i loro servizi non avranno bisogno solo di pubblicità ma sarà l’utente stesso fruitore del servizio a pagarli.
Il futuro dell’advertising
Questa strategia porta alla soluzione dei problemi di Google ma apre un futuro incerto e difficile per tutto l’advertising online che giocoforza rimarrà senza uno dei suoi più forti distributori. Il futuro della pubblicità quindi dovrà per forza, se questa operazione andrà a buon fine, cambiare e il content marketing diventerà il cuore della promozione di prodotti ed aziende.
Sarà un bene per la concorrenza? Sarà un bene per le piccole medie imprese che non possono permettersi copywriter di livello? O una redazione che produca contenuti? Non è una analisi facile, ma è un bene che si inizi a pensare cosa fare quando la pubblicità online sarà solo una nicchia.