Gestire reputazione online di uno studio legale fa parte di quegli aspetti che possono fare la differenza nell’avvicendarsi della clientela agli stessi: al pari di quel che succede con moltissimi altri settori della vita di tutti i giorni, chi ha bisogno di usufruire di un servizio si connette in rete e verifica l’affidabilità dello stesso attraverso le recensioni dei clienti che lo hanno usato.
Non importa quanto successo si abbia: è valido sia se si è un avvocato alle prime armi che vuole farsi strada nel mondo del lavoro sia se si possiede una firma dalla fama decennale. Almeno il 70% degli avvocati, secondo le statistiche in materia, usa i social media per fare networking o migliorare la propria posizione. La reputazione online di un avvocato è uno degli elementi che maggiormente influiscono nella fidelizzazione del cliente alla ricerca del legale giusto per le sue necessità.
La reputazione sul web per avvocati di qualsiasi tipologia può arrivare a rappresentare la discriminante dell’assunzione da parte di clienti, del suggerimento da parte degli stessi ad altre persone ed addirittura essere il fattore scatenante del desiderio di altri pari di collaborare. E’ importante sottolineare come la maggior parte dei legali usi la propria reputazione online per acquisire nuovo lavoro: fattore che ha portato anche le firme più “lente” all’ammodernamento a darsi da fare per migliorare il proprio “aspetto” online, sia in via ufficiale attraverso la costruzione di siti adeguati, sia ufficiosamente attraverso i social network e l’interazione con la potenziale clientela.
Gestire la reputazione online di uno studio legale equivale a vendere
Negli ultimi anni, come già anticipato, il settore legale ha compreso che gestire reputazione online di uno studio legale è sinonimo di successo: pur non essendo il marketing la principale priorità di un avvocato, è ormai fatto appurato che curarsi di questo aspetto significa mantenere sul lungo termine i propri clienti ed acquisirne di nuovi con maggiore facilità.
La rete è divenuta con il tempo l’interlocutore maggiore con il quale le persone si confrontano per ciò che concerne ogni servizio ed uno studio legale che non ha un sito o non è valutabile online, o riporta recensioni negative rischia di essere scartato continuamente dai potenziali clienti a favore di quelle realtà che, a livello di marketing, approcciano meglio un possibile scrutinio.
Se si è una firma legale piccola, approcciarsi alla rete in modo corretto può rivelarsi estremamente vantaggioso, essendo la presenza online di pari molto esigua. Costruire un sito rende l’impatto in rete di chi si mette in gioco nella stessa ancora più importante, favorendo un’immediata fidelizzazione da parte di persone che necessitano dei servizi offerti. Una pagina professionale su Facebook o un profilo su Twitter devono essere aperte: esse sono il primo strumento utile di pubblicità diretta. In questo modo sono i dati a parlare in modo concreto.
Nel corso degli ultimi anni l’importanza di avere una presenza online si è andata confermando, soprattutto se si riflette su come sia aumentato l’uso dei sociale media e la loro gestione da parte dei singoli avvocati i quali hanno affermato la tendenza ad aprire blog e siti personali per presentarsi ai potenziali clienti. Per avere un’idea di quanto sia importante curare la reputazione online di uno studio legale basta visionare i dati relativi all’ultimo ABA Techreport sulla materia.
Gli avvocati che decidono di curare la propria immagine online utilizzano i social network nel seguente modo:
- 69% per migliorare la carriera e fare networking
- 56% per far crescere il numero dei clienti e conoscerli
- 39% per motivi educazionali
- 21% per investigare sui casi
- 4% per altri motivi.
Tutto questo impegno deriva dal fatto che la rete rappresenta un bacino praticamente infinito di potenziali clienti alla ricerca di una consulenza legale.
Costruire la propria identità social in modo corretto
Quando si prende in considerazione la reputazione web per gli avvocati una delle prime domande che ci si pone è: un profilo social non porterà ad una valutazione più bassa della mia serietà? Dipende da cosa si presenta al pubblico e cosa viene scritto, sia per ciò che concerne il proprio profilo privato, sia quello della firma.
I profili aperti sui social network rappresentano strumenti basilari per dare vita ad un social marketing importante d ad un branding efficace. Per non cadere nel ridicolo essi dovranno essere modificati se pre-esistenti o costruiti da zero in base a quelli che sono gli elementi in linea con il tipo di immagine che si vuole dare. Per quanto possa sembrare esagerato, la reputazione online di un avvocato passa anche attraverso il rapporto che lo stesso ha con i social: per questa ragione i dati resi disponibili al pubblico devono essere veritieri, ben presenti e corretti nella forma.
Le statistiche parlano chiaro:
- Secondo uno studio condotto da Rocket Marketing, il 40% delle piccole firme legali non hanno siti online, fattore che porta chi lo possiede a spiccare nel gruppo.
- Il 27% dei coloro che hanno risposto all’ABA Techreport del 2017 (Ordine degli avvocati americano, N.d.R.) hanno indicato che hanno avuto almeno un cliente che sia arrivato a loro per via della loro presenza sui social network grazie agli account professionali aperti.
- L’ 80% degli avvocati che lavorano in firme con più di 500 legali che hanno mantenuto personalmente un blog ottengono clienti attraverso gli scritti da loro postati.
- Gli avvocati che lavorano in firme aventi dai 2 ai 9 e dai 50 ai 99 avvocati hanno riportato di aver aumentato il loro successo nel trovare clientela grazie ai blog da essi mantenuti.
Essere informativi prevenendo problemi
Gestire la reputazione online di uno studio legale è qualcosa che deve essere preso molto seriamente e che deve essere affidato a personale esperto nella materia: bisogna infatti dare al potenziale cliente informazioni che possano essere verificate senza incorrere in problematiche legali future. Gli studi legali devono porre attenzione a ciò che pubblicano sottolineando che qualsiasi informazione condivisa in rete non rappresenta una consulenza legale.
Il fatto che siano necessarie delle accortezze non deve scoraggiare le attività in questione dal curare la propria reputazione online: le recensioni dei clienti sono importantissime per il mantenimento di uno standard alto in grado di attirare maggiore lavoro ed è qui che entrano in campo i siti di networking. L’approccio deve essere sempre lo stesso: essere esaustivi senza condividere informazioni confidenziali, sottolineando sempre che qualsiasi opinione espressa non è da considerarsi un consiglio legale e che l’opinione di un avvocato non collima per forza con quella dell’intero studio. In tal senso il linguaggio deve essere chiaro e conciso, per non lasciare spazio a dubbi.
I disclaimer devono essere ritenuti sufficienti, siano essi inseriti sul proprio sito, blog, newsletter e nei social network come protezione da qualsiasi accusa di non conformità (compliance,N.d.R.).
Curare il proprio brand, sempre e comunque
Non importa quale sia il successo della firma nella quale si lavora o se si è un avvocato alle prime armi: bisogna lavorare sulla reputazione online che si ha se si vuole acquisire o mantenere la propria clientela. Per raggiungere l’obiettivo è possibile affidarsi a servizi dedicati alla cura della reputazione online di uno studio legale. A prescindere che si agisca in modo autoctono o attraverso l’assunzione di un team specializzato, l’approccio scelto deve portare alla costruzione di un sito web che i potenziali clienti possano consultare ed all’apertura di un account sui social network attraverso i quali gli stessi possano avviare un rapporto diretto con lo studio.
In caso il proprio studio legale abbia una policy non aggiornata per ciò che concerne la presenza online e sia contraria all’utilizzo dei social network per curare la reputazione sul web per avvocati è importante che il singolo legale non si faccia scoraggiare.
E’ possibile infatti lavorare sul proprio brand personale. Le regole messe a punto dallo studio di solito lasciano spazio all’attività del singolo, a patto che vengano posti dei disclaimer che eliminino senza ombra di dubbio eventuali responsabilità della firma. Ovviamente in questo caso l’avvocato che intende coltivare la propria reputazione online deve essere molto attento in quel che decide di postare e condividere online.
E’ possibile, sempre per lo stesso scopo, utilizzare dei brand di networking sottolineando sempre, per prima cosa, che qualsiasi opinione espressa personalmente non riflette quella dello studio nel quale si lavora né possa essere considerata un consiglio legale.
Affrontare le recensioni negative per migliorare
Le recensioni dei clienti, come in ogni attività online, sono basilari per costruire la propria reputazione anche per uno studio legale. Questo significa lavorare anche sui feedback negativi. E non solo: è importante verificare che niente online contenga il proprio nome o il nome del proprio studio legato a persone o situazioni poco chiare. Risolvere problemi di questo tipo significa rimuovere tale associazioni. Per ciò che concerne testi indicizzati online si deve richiedere che vengano rimosse dalla lista dei risultati dei motori di ricerca richiedendolo direttamente a questi ultimi: in alternativa si deve contattare la fonte dei testi e richiederne la rimozione o la modifica.
Per ciò che riguarda le recensioni negative dei clienti è necessario lavorare direttamente sulle stesse rendendo disponibili sul proprio sito delle FAQ ben strutturate che possano dimostrare l’effettiva efficacia delle politiche dello studio. Si deve inoltre intervenire sulle recensioni in modo diretto, siano esse positive o negative, facendo sentire la propria presenza, ringraziando per il feedback ed affrontando con estrema professionalità le eventuali problematiche presentate dal cliente.
Controllare ogni aspetto della propria reputazione
Gestire reputazione online di uno studio legale significa essenzialmente non lasciare nulla di intentato e soprattutto nulla di ciò che viene pubblicato fuori il controllo diretto dei legali o di chi ne fa le veci. Il cliente deve essere messo al primo posto, informato e gestito al meglio delle possibilità ricordando che la sua soddisfazione legale è importante ma anche quella informativa non deve essere sottovalutata. La potenziale clientela deve avere la possibilità di interagire e conoscere lo studio per poter decidere sulla propria fidelizzazione.
Se si vogliono attirare dei clienti verso lo studio è importante dare vita ad una forte strategia di branding online. Essa passa attraverso dei passaggi ben precisi:
- Costruire un brand
- Costruire la propria credibilità e un’audience
- Individuare le giuste opportunità
Costruire un brand per la propria reputazione online
A prescindere dal fatto che si controllino già dei profili social o dei siti online, è importante fare in modo che le peculiarità della rete lavorino a proprio favore. Tradotto in azione, significa migliorare la propria presenza modificando o costruendo partendo dalla base dei contenuti ottimizzati per specifiche parole chiave che portino le ricerche nei motori a dare il proprio studio o il proprio nome ai primi posti dei risultati.
Per riuscire è importante:
- verificare quali siano i risultati delle ricerche online del proprio nome o brand
- ripulire tutti quei risultati che non supportano l’immagine che si vuole condividere
- definire se stessi ed il proprio brand attraverso una pagina che spieghi chiaramente chi si è e quale sia lo scopo della propria presenza online
- agire online in base a suddetta dichiarazione ed in modo tale da esporre la propria preparazione nell’area di competenza.
Quella che è la propria immagine online deve corrispondere alla realtà.
Costruire credibilità ed un bacino di utenza
Gestire la reputazione online di uno studio legale o individuale passa soprattutto nel prendersi cura della propria credibilità: solo in questo modo sarà possibile conquistare una platea maggiore di lettori e potenziali nuovi clienti. Per riuscire nell’obiettivo bisogna:
- scrivere contenuti strategici e corretti sulle piattaforme e le comunità dove le persone interessate possano leggerle
- conquistare degli spazi di terze parti dove la propria attività possa essere presentata
- usare i dati statistici del proprio materiale online per sfruttare le modalità ed i casi di successo
- utilizzare gli strumenti di social media management per gestire e pubblicare contenuti di qualità nei propri account.
E’ basilare, per riuscire in tutto questo, individuare il giusto target ed interagire con quelli che rappresentano i pilastri online di questo gruppo favorendo il dialogo tra le parti ed il confronto. Sia attraverso i canali esistenti sia accordandosi per specifiche collaborazioni.
Individuare le giuste opportunità
Gestire la reputazione online di uno studio legale significa non solo mantenere la fidelizzazione dei vecchi clienti ma anche cercarne di nuovi, motivo per il quale affermare la propria importanza e correttezza nell’ambiente diventa basilare. Individuare le giuste opportunità di crescita è uno dei passaggi da affrontare e questo significa:
- Collaborare e parlare in eventi organizzati da programmi validi o da istituzioni
- Collaborare nella stesura di testi per il blog con altre fonti importanti ed affidabili
- Rilasciare interviste con interlocutori credibili e fidati
- Eseguire una corretta promozione che passi anche per il mentoraggio attivo e passivo.
Per ciò che riguarda la presenza online è importante attuare anche una strategia ben precisa di lavoro con il proprio bacino di utenza che passa prima per:
- la produzione di contenuti che soddisfino il proprio target d’ascolto
- l’essere attivi sui social media o nel proprio sito per mostrare ai lettori che vi è vero interesse per le loro problematiche
- link building, ovvero scambio di link tra attività valide in modo di provare ed accrescere la propria credibilità.
Non deve mancare, perché basilare, una perfetta avanzata strategia SEO che attraverso l’uso di specifici strumenti spinga i propri testi ad essere tra i primi indicati nei risultati ottenuti tramite motori di ricerca come Google.