Sono passati circa otto anni da quando Facebook ha inglobato fra i suoi servizi anche un sistema di pagamenti, in varie forme, spinti dall’arrivo in azienda del former executive di Pay Pal David Marcus: una prima avvisaglia di una mossa decisiva in questa direzione.
L’annuncio di un’integrazione di pagamenti da utente ad utente nell’applicazione Facebook Messenger non è stata una novità. Certo l’idea non è originale: un sistema simile si è visto nei pagamenti tramite Gmail e in Square Cash.
Si tratta di una transazione con carta di debito, disponibile per il momento solo per gli Stati Uniti. La prima volta che si inviano o si ricevono soldi in Messenger, bisognerà aggiungere una carta di debito Visa o MasterCard al proprio account. Fatto questo, si dovrà aggiungere un codice PIN per ovvi motivi di sicurezza. Sui sistemi iOS si potrà sfruttare il sistema di Touch ID, ma sarà possibile aggiungere altri livelli di autenticazione tramite il proprio profilo.
I soldi vengono trasferiti immediatamente ma in ogni caso Facebook si riserva circa tre giorni di tempo per il ricevimento effettivo dei soldi, a seconda delle differenti politiche delle banche. Questo sistema, che verrà con tutta probabilità lanciato su scala mondiale e sarà quasi certamente un successo, giustificherà, tra l’altro, l’esistenza di Messenger come App a sé stante. Una domanda più interessante è che cosa avverrà in seguito.
La capacità di trasferire soldi globalmente potrebbe portare ad una ulteriore evoluzione, come l’introduzione dell’e-commerce all’interno di Facebook: il social potrebbe seguire anche le orme di Square Cash, con la possibilità di pagamenti a piccole aziende.
Poche settimane fa Facebook ha infatti annunciato l’acquisizione di The Find, un sito di shopping, una mossa che si collega direttamente ai pagamenti mobile, ampliando così la piattaforma a marketplace. Similmente, un altro passo in questa direzione potrebbe essere quello di un’ applicazione per i pagamenti offline nei negozi, un progetto sul quale circolano già alcune voci e di cui l’ex numero uno di PayPal, Marcus potrebbe essere l’uomo-chiave.