Google ha rimosso “più di 100.000” collegamenti in quanto la Corte di giustizia europea (CGE) lo obbliga a farlo per il cosiddetto “diritto all’oblio”, una nuova norma entrata in vigore nel mese di maggio.
Il Wall Street Journal ha riportato la notizia, che arriva appena un giorno dopo che Google, insieme a Microsoft e Yahoo, si sono incontrati con le autorità di regolamentazione di dati europei per discutere il comportamento dei motori di ricerca rispetto la sentenza.
La relazione sostiene che Google ha rimosso “la maggior parte” di tali richieste, un numero che potrebbe superare le 100.000 unità.
Google deve ancora confermare questo numero, ma ha confermato durante la riunione di ieri a Bruxelles, di aver respinto poco più del 30 per cento delle richieste che ha ricevuto, mentre il Wall Street Journal ha riportato che Big G avrebbe approvato “oltre il 50 per cento” del richieste.
Le richieste finora coinvolgerebbero 91.000 persone e la copertura nell’arco di oltre 328.000 URL, ma non tutte le richieste finora sono state elaborate.
Di queste richieste, 17.500 provenivano dalla Francia, 16.500 della Germania e 12.000 dal Regno Unito, 8.000 richieste provenivano dalla Spagna, 7.500 in Italia e altri 5.000 dai Paesi Bassi.
Mentre Google ha riferito di aver rimosso oltre il 50 per cento dei link probabilmente ridurre le preoccupazioni dei giudici europei.
Bob Satchwell, direttore esecutivo della UK Society of Editors non è affatto soddisfatto: “E si lascia che tutto questo avvenga senza protestare. “Questa passione per la privacy si insinuerà nel diritto in Europa e eroderà la libertà di parola”.